Maternità e Partita Iva
- camillavignoli
- 20 mar 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Come funziona per le iscritte alla gestione separata Inps

LA DURATA E GLI IMPORTI
Per le iscritte alla gestione separata INPS il congedo di maternità è obbligatorio e pari a 5 mesi complessivi (i due precedenti al parto e i tre successivi).
L’indennità di maternità è, anche in questo caso, come per le lavoratrici dipendenti, pari all’80% del reddito prodotto nei dodici mesi precedenti l’astensione per maternità.
POSSO LAVORARE DURANTE LA MATERNITA'?
La tutela della maternità c.d. obbligatoria non è più condizionata, a differenza del previgente regime normativo, all’obbligo di astensione dall’attività lavorativa.
Per fortuna è stata riconosciuta l'impossibilità (e il danno) per un’imprenditrice o una professionista di mettere del tutto in pausa la propria attività per 5 mesi.
La riforma della normativa si applica sia agli eventi “parto” sia alle adozioni o affidamenti preadottivi nazionali o internazionali.
DEVO ESSERE IN REGOLA COI CONTRIBUTI?
Ai fini dell’erogazione dell’indennità di maternità continua ad essere necessario il possesso, da parte della futura mamma, del requisito contributivo delle tre mensilità, dovute o versate, comprensive dell’aliquota maggiorata, nei dodici mesi antecedenti l’inizio del periodo indennizzabile.
COME SI FA DOMANDA?
Per acquisire le domande di indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio delle lavoratrici autonome, è necessario accedere al servizio specifico del sito INPS e seguire questo percorso: “Congedo parentale, maternità e paternità – Domanda”, selezionare la voce di menu “Acquisizione domanda” > “Congedo di maternità/paternità” > “Autonomi” e spuntare, nella pagina “Dichiaro”, l’opzione “di voler richiedere l’indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio”.
Per acquisire le domande di indennità di maternità ordinaria sarà necessario spuntare l’opzione “di voler richiedere l’indennità di maternità ordinaria”.
Per trasmettere le domande è richiesto l’inserimento della data presunta del parto ed eventualmente la data di interruzione di gravidanza.
SERVE IL CERTIFICATO MEDICO?
Anche le lavoratrici autonome non sono tenute a produrre all’Istituto il certificato di gravidanza di cui all’articolo 21 del decreto legislativo n. 151/2001, che viene trasmesso telematicamente dal medico del SSN o con esso convenzionato.
Quindi, nel caso in cui il certificato telematico sia stato trasmesso dal medico certificatore all’INPS, la procedura consentirà di importare i dati contenuti nel certificato stesso; in caso di assenza di certificazione, è sufficiente indicare in domanda la data presunta del parto individuata dal proprio medico.
L'INDENNITA' DI MATERNITA' E' TASSATA?
L'indennità di maternità deve essere soggetta alla stessa tassazione cui sarebbe stato soggetto il reddito che va a sostituire, e va ovviamente inserita nel corrispondente quadro della dichiarazione dei redditi.
DEVO CONSIDERARLA PER IL SUPERAMENTO DEL LIMITE DEL REGIME FORFETTARIO?
No, essa non rientra nella verifica del limite dei ricavi o compensi realizzati dal contribuente titolare di partita IVA nel regime forfettario in quanto non costituisce né un ricavo né un compenso.
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